PER CONTINUARE UN INCONTRO DOPO LA VISIONE DEL FILM MARIA MONTESSORI

Presentare il film dedicato a Maria Montessori è entrare nel cuore di una figura che, come poche, ha saputo rispondere al bisogno più profondo dell’uomo: il desiderio di educazione e di libertà.

La regista Léa Todorov, con Maria Montessori – La nouvelle femme si focalizza su tre figure femminili e sul loro percorso. La prima è quella storica della pedagogista Maria Montessori, la seconda è quella fittizia di Lili e la terza è quella della piccola Tina L’attenzione principale è rivolta alla figura di Maria Montessori che vediamo lavorare, insieme al compagno Giuseppe Montesano, nell’istituto da loro fondato dove si occupano dei bambini con forti handicap che, a inizio 900, venivano definiti “idioti” o “deficienti” e sentirli nominare così, oggi, lascia comunque il segno. Di Maria Montessori vengono evidenziati altri aspetti della vita, meno noti, come quello di non essersi mai voluta sposare e per questo essere stata costretta a rinunciare per anni a potersi prendere cura del figlio avuto con Montesano ma fuori dal matrimonio. La regista Léa Todorov  fa di Maria Montessori una figura che lotta per affermare se stessa, la sua autonomia di scelta anche rispetto alla maternità, in un mondo totalmente maschile; basti pensare che, per il suo lavoro di pedagoga e scienziata, non veniva retribuita mentre il compenso andava tutto a Montesano.

La seconda figura è quella di Lili che da madre che non osa neanche guardare la figlia disabile per la vergogna e per paura dei giudizi degli altri, finisce con l’accettarla e amarla grazie al lavoro di Maria Montessori. E poi c’è la piccola Tina che vediamo crescere e migliorare a vista d’occhio insieme agli altri bambini.

Maria Montessori non è solo un’educatrice: è una donna ferita e appassionata, capace di trasformare un dolore personale in una proposta per tutti.

La sua storia inizia con il bisogno struggente di aiutare suo figlio, Mario, nato da una relazione che, per le convenzioni dell’epoca, non poteva essere resa pubblica. Questo bisogno, che avrebbe potuto chiuderla nel dolore, si apre invece a una prospettiva più grande: trovare una strada per educare i più fragili, i bambini emarginati, quelli che nessuno voleva.

Il metodo che porta il suo nome non nasce da un’idea teorica, ma da un’osservazione attenta della realtà del bambino, in primis del suo bambino. Maria Montessori scopre, con meraviglia, che ogni bambino porta in sé una forza naturale, un potenziale innato di crescita e di apprendimento. Il compito dell’educatore non è dominare o imporre, ma “aiutare la vita”, creare un ambiente che permetta a quel seme di svilupparsi secondo la sua natura.

Centrale è l’idea di rispetto: rispetto per i tempi, le capacità e le inclinazioni di ciascun bambino. Questo approccio non è solo educativo, ma profondamente umano, perché restituisce dignità a chiunque, partendo dal più piccolo e indifeso.

Maria Montessori, laureatasi in Medicina nel 1896, è stata una delle prime donne a ottenere questo titolo in Italia. Ma il suo percorso non si è limitato alla medicina: il suo approccio interdisciplinare ha unito neuroscienze, pedagogia, psicologia e antropologia. La sua scoperta centrale è avvenuta nel lavoro con bambini considerati “difficili” o “disabili”, bambini che, in un sistema tradizionale, erano abbandonati a loro stessi.

Dietro il metodo Montessori c’è un’idea radicale: il bambino è il protagonista del proprio sviluppo. Questa intuizione rivoluzionaria è nata dalla sua osservazione diretta del comportamento infantile. Ciò che Maria ha visto nei bambini – una sete innata di apprendimento e una capacità naturale di relazione con l’ambiente – è stato per lei una rivelazione: non si tratta di insegnare dall’esterno, ma di liberare le potenzialità già presenti in ogni essere umano.

Guardare a Maria Montessori, attraverso il film o leggendo la sua vita, significa ritrovare uno sguardo nuovo sull’educazione, sulla società e su noi stessi.

La forza di Maria Montessori non si ferma qui. Immersa in una società ancora largamente dominata dagli uomini, ha affermato con la sua vita che le donne devono assumersi responsabilità non solo nel campo educativo, ma in tutti i settori della società. Ha dimostrato che la femminilità non è una limitazione, ma un dono che può contribuire a trasformare il mondo.

Maria Montessori – La nouvelle femme  non è perciò un semplice film biografico ma cerca di restituire lo spirito del tempo, in cui il mondo maschile non fa certo una bella figura, ma nel quale l’intelligenza e la forza di una donna riescono drammaticamente a introdurre uno sguardo nuovo.