Felice Casorati: oltre l’apparenza

FELICE  CASORATI : OLTRE L’APPARENZA.

La mostra dedicata a Felice Casorati al Palazzo Reale di Milano, aperta fino al 29 giugno 2025, rappresenta un evento, a mio parere, imperdibile.

Ecco alcuni motivi per cui vale la pena visitarla:

Una retrospettiva completa e rara.

Dopo oltre trent’anni dall’ultima grande esposizione milanese, questa mostra riunisce 109 opere di Casorati, offrendo un percorso cronologico che attraversa le diverse fasi della sua carriera, dagli esordi simbolisti fino alle scenografie create per il Teatro alla Scala negli anni Cinquanta. 

Un artista poliedrico

Casorati non è stato solo pittore, ma anche scultore, grafico, scenografo e musicista. La mostra evidenzia questa versatilità, presentando dipinti, disegni, sculture e bozzetti teatrali che testimoniano la sua capacità di spaziare tra diverse forme espressive. 

Un legame speciale con Milano

Milano ha avuto un ruolo significativo nella carriera di Casorati, essendo stata la prima città italiana a dotarsi di un moderno sistema dell’arte. La mostra approfondisce questo rapporto, evidenziando le esposizioni milanesi degli anni Venti che hanno contribuito alla sua affermazione. 

Varcata la soglia di Palazzo Reale di Milano, mi sono immediatamente resa conto che la mostra di  Felice Casorati sembrava volermi condurre oltre l’apparenza. L’esposizione non è infatti una semplice retrospettiva – mi è parsa un invito esplicito a riflettere sul  modo di guardare il mondo e me stessa.

La prima cosa che ho notato è stato il silenzio. Non il silenzio della sala vuota, ma quello denso di significati che avvolge le sue figure: una giovane seduta, un nudo disteso, volti di famiglia che non si sfiorano mai davvero. Ogni opera ti costringe a fermarti; per apprezzarla, non puoi attraversare le sale con il passo veloce del turista: devi rallentare il respiro, lo sguardo, i pensieri.

È un allenamento prezioso: nella vita di tutti i giorni siamo assediati da velocità e stimoli.

E mentre osservavo quelle sagome perfette e immobili, ho capito di stare imparando a dare valore all’attesa, a stare in uno spazio “vuoto”, sospeso — e a sentire che questo spazio mi  rigenerava.

Camminando, mi sono trovata faccia a faccia con uno dei grandi misteri di Casorati: l’identità.

Nei suoi ritratti, Casorati non ti mostra mai chi sono veramente le persone; le vedi ferme, lontane, enigmatiche, quelle figure non mi dicevano “chi sono”, sembravano chiedermi di riflettere su cosa significa davvero “essere sé stessi”.

Non ho trovato risposte, ma la consapevolezza che ognuno di noi è più grande, più complesso, più misterioso di qualsiasi immagine o definizione.

Fra una tela e l’altra, mi sono accorta della cura quasi maniacale con cui Casorati costruiva ogni scena. Non c’era traccia di spontaneità disordinata: ogni pennellata era calibrata. In lui disciplina e autenticità non si escludono a vicenda, anzi: diventano, insieme, un atto di bellezza e di forza che ognuno di noi può praticare nella propria vita.

All’ultima sala guardando quelle figure isolate, apparentemente abbandonate, mi sono scoperta a pensare che la solitudine è un’occasione, un terreno fertile dove possiamo incontrare noi stessi, non un vuoto da temere.

Uscendo avevo il silenzio dentro e tante domande.

Informazioni pratiche

  • Date: 15 febbraio – 29 giugno 2025
  • Luogo: Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12, Milano

Biglietti: Disponibili online e presso la biglietteria del museo